Continuo a recitare la mia parte in questa nuova vita, ma ieri notte è stato diverso.
I miei dolori del ciclo erano forti, stavo perdendo molto sangue e il dolore era principalmente concentrato alla cervice. Questo è stato il grilletto che ieri notte ha dato il via a un incubo vivido. Ero calma a letto, abbracciata al mio ragazzo quando il flashback è cominciato. Il flashback mi ha portata in un momento del passato-presente, un ricordo vivido somaticamente, visualmente ed emozionalmente, che è accaduto nel passato e stava anche accadendo nel presente. L’esatto ricordo che stavo rivivendo era il momento in cui mi hanno inserita la prima candeletta di prostaglandine per indurmi il parto, pressandola sulla cervice. Era tutto esattamente uguale eccetto per I miei pensieri. Stavo vivendo lo stesso identico momento nel presente con una nuova mente. Lo stavo vivendo con vergogna e orrore. Il ricordo intrusivo continuò ad essere ripetuto di continuo con nuovi pensieri che emergevano e mi perseguitavano sempre di più. ‘Come ho potuto lasciarle e persino scegliere di indurre il parto della mia bambina che è viva e che sento scalciare?’ Questa domanda stava prendendo sempre più un tono di accusa, sempre più soffocante, e la mia mente si ribellava e gridava al mio corpo paralizzato del passato di fermare tutto. Non ho mai vissuto un momento come questo prima. Non mi sono mai sentita così in colpa per la scelta che ho preso e, appena l’attacco di panico è finito con il suo orribile flashback riscritto, sono subito ritornata a credere fermamente nella scelta che ho preso. Nel vero ricordo di quell’evento mi posso chiaramente ricordare di quanto fossi ferma e sicura della mia scelta, mantenendo il controllo di quello che stava succedendo, mantenendo il controllo del mio comportamento e attitudine di protezione verso Ida e me stessa dal terribile sistema sanitario Siciliano, mantenevo il controllo per proteggere i miei genitori che affrontavano questo con me e per proteggere il mio ragazzo. Controllo. Adesso non riesco a capire come abbia fatto e perchè abbia sprecato così tanta energia a mantenere il controllo. Non mi sento in colpa per la mia scelta, ma adesso, senza più il flashback ad attaccarmi, mi incolpo per il mio autocontrollo. Come mi sono sbarazzata del flashback? Ho preso il mio telefono, cominciato a stalkerare qualche profilo di mamme su Instagram, come ho già fatto, come faccio ogni giorno e come farò per chissà quanto… Certe cose non cambiano e accetto abbastanza questa insana abitudine che mi ricorda quanto mi senta miserabile senza mia figlia. Perché ho il controllo di questa azione e quindi paradossalmente ha interrotto il flashback e mi ha riportata al presente. Il tempo non guarisce. Ne ho abbastanza di queste stronzate.
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Gloria. 1995.
Mamma.Invisibile di Ida, ITG alla 17esima settimana. Studentessa ostetrica a Dublino. Categorie
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Novembre 2019
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