La mia ira è spaventosa.
La mia ira brucia ogni centimetro del mio interno. Mi strozza e subito non posso più respirare. Mi urla alle orecchie e il suo eco rimbalza nel mio cervello, parole angoscianti che sbattono ripetutamente sulla mia fronte, insistenti, ritmicamente, veloce, più veloce. La mia faccia è rossa, brucia, colma di sangue che pompa troppo forte e cerca un’uscita. Ascolto e mi spaventa. Ascolto e sono io a parlare. Ascolto e hop aura, perché non so più cosa sia diventata. Finiscila di dire che il lutto avviene in 5 fasi. Che la rabbia è la seconda e poi viene la negazione poi confusione poi depressione poi accettazione. La rabbia viene quando vuole. La rabbia sono io e forse sarà me per sempre. La rabbia viene quando qualcosa scatta, la rabbia viene e mi dice che posso essere la peggiore versione di me che potessi mai immaginare. Nella mia testa. Nuova-me sa che la mia rabbia è valida e non le blocca l’uscita. Ma nuova-me sa anche di meritarsi la pace che viene dopo il suo scorrere. Questa ira incandescente è l’energia generate dal più grande dolore di una madre. E posso usarla. Posso usare quest’energia senza distruggermi o distruggere. Difendendo la nostra causa e quella di altre famiglie come noi. Difendendo te, amore mio dolce Ti accetto, ira incandescente, perché ti riconosco, mi riconosco, sei nuova-me, sei anche tu nuova-me. Anche. Non del tutto.
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Gloria. 1995.
Mamma.Invisibile di Ida, ITG alla 17esima settimana. Studentessa ostetrica a Dublino. Categorie
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Novembre 2019
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