Siamo arrivati alle vacanze di Natale e tutta la famiglia è a casa.
I momenti di calma e solitudine in cui potevo rifugiarmi per pensare, ricordare Ida e farle onore sono adesso interrotti dal caosi di persone che parlano, ridono e si preparano per il Natale. Il giorno della vigilia sono andata al cimitero, ho portato dei fiori a mia figlia e le ho chiesto solo una cosa: ispirami tesoro. Sento la sua presenza forte destro di me quando sento l'impulso di uscire dal buco nero che per me è allo stesso tempo luogo di dolore e di conforto nel quale rifugiarmi. Questo impulso che mi spinge fuori sfocia in un cambiamento positivo, nel creare o fare qualcosa per aiutare altre famiglie che a Messina o nel mondo stanno o andranno incontro a un'interruzione terapeutica di gravidanza. Aiutare gli altri ed evitargli di lottare, litigare e proteggersi ferocemente in un moemento in cui non hai la forza per farlo e anzi non hai quasi più la forza di sopravvivere. Ispirami Ida a vedere il bene che rimane nel mondo e nella gente, a fare il bene e onorare la tua esistenza, dandomi la forza a cambiare quello che posso cambiare e a lasciare andare quello che non può essere cambiato. Sono tornata a casa positiva e pronta a ricevere tutta la mia famiglia per il cenone di Natale. Mia madre mi ha aiutata a creare delle decorazioni con il suo simbolo, il fiocco di neve. 3 candele sono state accese quella sera, per i tre bimbi che non potevano essere tra di noi quella sera, che io, mia mdre e mia zia abbiamo perso negli ultimi anni. Nessuna altro lo sapeva, ma questo non importa. Nel pomeriggio un amico di famiglia è venuto a trovarci con un regalo inaspettato. Era un regalo di Natale per Ida. Nel negozio di giocattoli in cui si trovava ha sentito che doveva comprare una bambola di pezza per Ida. Ha scelto una bellissima bambola che mi ha donato timidamente, spaventato potesse farmi soffrire o offendermi. Mi sono sentita così felice e grata per questo splendido regalo e per mia figlia, il suo primo regalo. Quest'uomo ha riconosciuto l'esistenza di mia figlia e l'importanza della sua vita. Non lo dimenticherò mai. Dopo cena, dopo la confusione dell'apertura dei regali, quasi tutti erano tornati a casa, mentre i bambini giocavano felici con i nuovi giochi ricevuti. Mi sono sentita così sola. Mi mancava così tanto sentire Ida dentro di me, sentirla crescere e scalciare sempre più forte. Quando sei incinta non sei mai totalmente sola. Quando tua figlia muore senti questa costante presenza mancare e riempirsi di un vuoto che graffia le pareti del tuo essere come a volersi espandere e muoversi fino a riportare indietro tua figlia. Quando mi sento meglio e positiva rimane ugualmente in un angolo la sensazione che da un momento all'altro crollerò e tornerà la depressione. E questo è il lutto, che è come fare un puzzle verso la guarigione che viene spesso distrutto mentre sembrava essere quasi finito o a buon punto. Lo ricominci a montare dall'inizio, ma ogni volta che ricominci sai come muoverti meglio tra tutti questi pezzettini, diventando sempre più veloce. Il 28 Dicembre ha marcato 4 settimane dalla sua morte e dal nostro incontro. L'insonnia ha calato le difese e dopo qualche ora di veglia mi sono addormentata abbracciando la sua bambola. L'ho sognata e aveva 7/8 anni. Mi fissava seria, non felice, non triste. Ci guardavamo, ma nessuna delle due poteva avvicinarsi più di quei 4/5 metri che ci separavano. Era così bella. La sindrome di down era visibile, ma non riuscivo a fermarmi di pensare quanto fosse bella. Aveva i capelli castano chiaro raccolti in uno chignon, un viso lungo e delicato, gli occhi di suo papà e le mie labbra. Nel sogno non riuscivo a capire cosa dovessi fare, non riuscivo a parlarle, ma ero così sorpresa e felice di vederla. Mi sono svegliata chiedendomi cosa potesse significare questo sogno. Chiedendomi e dubitando di nuovo su tutto, sulla sua esistenza e sulla nostra scelta. Questo andare su e giù è così difficile. Ogni volta che vai giù ti fa dubitare che riuscirai a emergere. Oggi sono andata in un luogo turistico nel quale ho imparato tantissimo da un cantastorie sulla storia e cultura siciliana. Improvvisamente, ha cominciato a parlare della magia della vita, delle donne e della gravidanza che la cultura siciliana preserva nella sua storia matriarcale. Ha suonato la musica della vita e della gravidanza con il suo marranzano. L'energia che generava la sua musica, accompagnata da movimenti che mimavano l'assorbere e generare energia verso l'esterno, muovendo le sue mani dal suo ventre fecondo all'aria che lo circondava, è stato veramente emozionante. Non sapeva la mia storia, ma mi ha fermata alla fine dello spettacolo e scoprendo che sono una studentessa ostetrica ha deciso di farmi un regalo. Me ha regalato una bambola fatta a mano che rappresenta la mamma siciliana, chiedendomi di preservare la nostra cultura e il mio stupore verso la vita e la gravidanza. Le lacrime non si potevano più trattenere e ho accettato il dono spiegandogli che lo accettavo anche come mamma di una bimba morta un mese prima. Ci siamo abbracciati, mi ha salutata dicendo che mi ricorderà per sempre e che quel posto di cultura ed emozioni adesso sarebbe appartenuto anche a me. Sono grata per questi incontri casuali, casuali ma forse guidati da mia figlia che mi fa sentire la sua presenza quando ne ho più bisogno. Ti amo mia dolce Ida
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Gloria. 1995.
Mamma.Invisibile di Ida, ITG alla 17esima settimana. Studentessa ostetrica a Dublino. Categorie
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Novembre 2019
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